A pochi giorni dall’inizio della STC, ShowRum Tasting Competition, abbiamo fatto qualche domanda ad alcuni dei giudici che parteciperanno alla gara. Ringraziamo i giudici per la disponibiltà e la simpatia con le quali hanno risposto.
Per cominciare…
Quali sono le sue aspettative per questa edizione e cosa ne pensa del Trade Day, la novità introdotta quest’anno: un giorno in più (lunedì 28 settembre) dedicato agli operatori del settore?
“Penso sarà un festival molto interessante dove saranno presenti le più importanti etichette ed esperti del rum mondiali. Una straordinaria esperienza alla quale sarò molto felice di partecipare; non solo dal punto di vista professionale ma anche per il fatto che saremo tutti amici e sarà una grande festa all’insegna del divertimento e del buon bere. Il Trade Day è il motivo in più per cui non mancare. Gli esperti del settore potranno godersi la rassegna con calma e nel frattempo creare nuove situazioni di lavoro”. PHILIP BARRAKE
“Spero di trovare prodotti con una forte specificità e caratterizzazione originaria che presentino l’identità genuina del Rum. il Trade Day è uno strumento che sarà molto utile per radicalizzare il rapporto tra operatori del settore e consentire un face to face che apra una finestra sull’identità del Rum anche slegata da compromessi di mercato” .FABIO BACCHI
Di che salute gode in questo momento il Rum nel Mondo? Se e in che modo questo tipo di iniziative aiutano nella promozione e diffusione di questo distillato?
“In questo momento tutto il settore dell’Enogastronomia di qualità è in continua crescita e quindi gli Spiriti non sono da meno. Il Rum in particolare negli Under40 si è saputo ritagliare uno spazio importante e da prodotto da miscelazione è ormai diventato uno dei grandi distillati da meditazione. I Festival sono sicuramente appuntamenti importanti e devono muoversi in 2 direzioni : A- Offrire ai Neofiti l’opportunità di entrare in contatto con questo prodotto e di promuoverne le peculiarità (di farlo conoscere insomma). B- al tempo stesso devono anche essere in grado di rivolgersi al pubblico degli appassionati più “navigati”, offrendogli degli appuntamenti di qualità con cui approfondire sempre meglio la conoscenza del Distillato, delle tecniche di produzione, ecc…” FRANCESCO MATTONETTI
“Il Rum gode di molta diffusione ma poca conoscenza sulla sua vera identità. Paradossalmente la sua alta esposizione ha contribuito a snaturarlo con un maquillage spesso di dubbio gusto allontanandolo dalla sua concezione naturale. Queste iniziative sono molto importanti se caratterizzate da onestà intellettuale verso il prodotto. Occorre rendere consapevole il consumatore e l’operatore, pur tenendo conto delle esigenze del mercato, per far si che si conoscano i valori tradizionali e culturali del prodotto. E’ necessario per mantenere dignità e rappresentatività a un prodotto che dovrebbe puntare sul concetto di terroir per preservare la propria immagine”. FABIO BACCHI
“Eventi come questi sono fondamentali per far conoscere e apprezzare le diverse tipologie di rum. Potrebbe essere utile riuscire a organizzare mini eventi con degustazioni guidate in alcuni centri italiani strategici per importanza e bellezza”. ALBERTO LUPINI
Sono un neofita del Rum, sono molto interessato a Showrum ma penso sia un festival dedicato agli esperti del settore. Cosa mi risponde?
“Non esistono neofiti così come non esistono esperti. Ci sono solo persone molto interessate e attente a comprendere l’eterogeneità di un mondo così affascinante come quello del rum”. SILVANO SAMAROLI
Andiamo un po’ più sul personale…
E’ sera e lei è sul divano a rilassarsi dopo una lunga giornata di lavoro. Cosa beve?
“Io bevo rum in purezza senza ghiaccio, è quello che mi piace. Un buon rum mi fa riflettere e mi fa apprezzare la passione che il “maestro ronero” ha voluto trasmettere”. JAVIER HERRERA
Stiamo proponendo un gioco: accostare, per caratteristiche “affini” o per un suo ricordo personale, a un artista o genere di musica Rock, un tipo di Rum. Dovrebbe scegliere un Rum e un nome di artista o genere.
“Bella domanda..Ce ne sarebbero troppe di risposte possibili. La prima che mi viene in mente? The Doors e Wray & Nephew Overproof Jamaican Rum”. MARCO GRAZIANO
Si ricorda quando ha bevuto il suo primo bicchiere di Rum? In quale occasione e a quale persona è legato quel ricordo?
“Il mio primo rum è stato un bacardi bianco. La mia famiglia è originaria dell’Andalusia, Malaga. Lì c’era una grande distilleria Bacardi attiva fino al 1997. Solo nella penisola iberica ne sono arrivati a raccogliere 150.000 tonnellate. Il primo rum anejo è stato Ron Artemi de Canarias e Ron Montero de Granada. C’è da considerare che in Spagna prima c’era solo Rum Bacardi bianco e per bere altro dovevi farlo a Granada o alle Canarie”. JAVIER HERRERA
“Da studente, al bancone di un locale della mia città, Arezzo. Ero uno dei “Bevitori” preferiti del Barman che non mancava mai di farmi provare riserve e prodotti particolari anche se non sempre avevamo di che pagarli (ma questo a lui non importava)”. FRANCESCO MATTONETTI
Che sensazioni si provano a giudicare alla cieca, quanto è difficile? E che consiglio si sente di dare ad un suo collega che per la prima volta sarà giudice alla STC?
“Far parte di una giuria è come far parte di una famiglia, è un emozione bellissima ritrovarsi insieme a persone esperte e appassionate come te che magari vengono dall’altra parte del mondo, dove anche in quell’occasione hai la possibilità di imparare cose nuove. Il consiglio che mi sento di dare agli “esordienti” è quello di azzerare la propria mente, fregarsene di quello che si sente dire dai vicini di tavolo, non pensare di indovinare quale brand o etichetta può essere ma concentrarsi solamente sul bicchiere che si ha davanti prendere il tempo necessario ed essere il più spontanei possibile. Il vostro giudizio deve essere vostro e naturale!”. MARCO GRAZIANO